
L’era dei CMS. Web Designer o Template Selector?
Tempo di lettura: 2 minL’avvento dei CMS ha ormai rivoluzionato il settore del web, creando scompiglio tra gli addetti ai lavori. Basti pensare che negli ultimi anni vi è stata una crescita esponenziale del numero dei “Web Designer” (magari anche senza partita iva) che possono permettersi di fare un sito in mezza giornata, scaricando un tema il più delle volte gratuito, e vendere un sito a 300 euro. Ma magari anche no, magari son così furbi da venderlo come di propria creazione e richiedono un compenso a tre zeri.
Tanto il più delle volte il cliente non bada al rapporto qualità/prezzo, ma utilizza quest’ultimo come unica variabile davvero influente. Anche perchè, se non informato, di certo un cliente sprovveduto non riesce a capire alcune grandi piccolezze:
- non sa che si tratta di un template e che quindi in rete sono presenti tante copie del proprio sito internet;
- non si rende conto che un sito va costruito sulle esigenze del cliente e che un template creato a priori non può ben adattarsi alle specificità di ogni azienda;
- non baderà mai alle prestazioni del sito, all’ottimizzazione del codice e delle immagini.
Forse, se sapesse tutte queste cose, penserebbe che quelle famose 300 euro (o 1000, o forse 2000 euro) sono decisamente troppe per la mole di lavoro svolto.
Di certo i CMS (WordPress, Drupal, Joomla, ecc…) non sono il male. Anche io ne faccio largo uso, ma di certo non mi vendo come programmatore. Troppo spesso si legge a lettere cubitali WEB DESIGNER e WEB DEVELOPER sui siti di fantomatici esperti del settore, che poi non si rivelano come tali.
I CMS, in effetti, sono di grande aiuto per chi ha limitate conoscenze di programmazione, forniscono un pannello di controllo facilmente gestibile e svariati plugin per ogni evenienza.
I plugin, altro tema scottante. L’uso che se ne fa è davvero eccessivo e sconsiderato. Ogni plugin attivato inserisce all’interno della pagina un’enorme quantità di righe di codice, la cui principale conseguenza è un’aumento della pesantezza del sito ed una parallela diminuzione della velocità di scaricamento, elemento sempre più rilevante in termini di SEO. Ciò che bisognerebbe fare allora è arrivare con le proprie forze fin dove si può, evitando il più possibile l’utilizzo di plugin.
Per tutte queste ragioni appare chiaro che un Web Designer, per professarsi tale, non dovrebbe limitarsi all’utilizzo di template, ma:
- ascoltare le esigenze dell’azienda, valutandone i punti di forza;
- studiare un layout e creare una bozza del sito con un programma di grafica;
- convertire la bozza in una pagina in Html, CSS (e quant’altro), dopo l’approvazione del cliente;
- verificare il corretto funzionamento del sito sui diversi browser;
- convertire la pagina in un template per il CMS;
- aggiungere gli eventuali plugin.
Ecco allora perchè un utilizzatore di template non può definirsi un Web Designer, perchè non ha la minima conoscenza del processo di realizzazione di un sito internet e probabilmente non riuscirà a modificare il template alla prima richiesta del cliente.
Piuttosto definitevi CMS installer e template selector.
Dott. in Comunicazione e Pubblicità per le Organizzazioni. Sono l'ideatore del blog Robadagrafici.com e mi occupo di comunicazione visiva, grafica e web, per le aziende.